(cometa di Elenin, attesa di passaggio vicino alla Terra nell'ottobre del 2011. per alcuni, una minaccia)
Il granturco disegna confini e nasconde gli
arcigni torrioni a difesa di un mondo privato, cosicché, pur sembrando a noi
d'essere reclusi, ci troviamo semplicemente esclusi, come i barbari che
transitano e poi stazionano nei dintorni del limes. Alte palizzate, un tempo, celavano
agli insorti i militi e ai militi gli insorti. Adesso che la quiete è scesa,
che l'economia strozza, i pali appuntiti calmano ancora il rigetto d'angoli
d'inverno. Frequenze acute, violente, incanalano i loro picchi tra le fessure e
piovono ficcanti sui timpani indifesi. Escluse, anche le nubi, sfociano in
contorno e piovono. I lampi cadono in lontananza. Sulla montagna. Ed è così che
ci ripariamo dal vento: nascondendo le orecchie coi pugni. Non sentire, è la
prima regola di difesa, si sa. Come si sa che vivere e soffrire e vivere e
gioire, sono limiti di carta con la stoppa pronta a bruciare. Ma chi vuole
bruciare anche questo? Vennero con le torce una notte, mentre non sapevo ancora
piangere e piangevo a caso così come i bambini, per sperimentare. Se di questo
sterminato niente resta più che fili di fumo da cenere scura su catrame e
bianco, lo devo forse a te, luna, che mi guardi dall'alto dei cispi e mi canti.
Mi nascondi dagli alti torrioni, dai bastioni, dal limite di guardia a cui
urlavano barbari inferociti e sotto cui ora sonnecchiano timidi struzzi
violenti. Respirando la terra. Adesso, ma proprio adesso, bisogna
assolutamente vivere. E' solo questo che ripeti. Attingo un pensiero
dal pozzo calando giù il secchio. La catena dà uno strappo, tintinna, precede e
asseconda lo scroscio dello specchio d'acqua infranto. Urlare non è una
cura e respirare terra è una malattia, mi dici. E io sogno infissi di rame,
calce e mutande, trapani a pressione sonora, compressori, teorie di rack per
chitarra e mandolino, concerti, spartiti, nubifragi brutali a largo del niente,
granturco e pigiami a palline marroni su stoffa azzurra, blu elettrico, nubi e
più su luci a sparire nel nero. Messaggi. Notizie flash, lampi, ossessioni.
Voli stanchi, pensieri persi . Carcasse, immobili o claudicanti d'animali malati.
Oggetti volanti non identificati.
che umanità desolata e desolante (Cinzia)
RispondiEliminaecco trovo fuoriluogo il pigiama, quel pigiama a pallini proprio mi infastidisce qui :)
RispondiEliminanon sentire, non parlare non vedere, umanità monche
@Anonimo Cinzia sembra davvero che stia aspettando l'imminente fine del mondo
RispondiElimina@Marco oh, grande, anche io! sono del parere che uno non dovrebbe MAI nemmeno possederlo un pigiama.
RispondiEliminaquel che mi sta bruciando dentro è la frase tra parentesi nel titolo, i 1670 annegati al largo di Lampedusa. Tra parentesi, poi dimenticata nel testo; provo sgomento nel rivedere in un testo quel che succede alle nostre coscienze in cui i "nubifragi brutali a largo del niente" si perdono in mille parentesi, tra concerti e pigiami a pallini, tra l'imperativo "dobbiamo assolutamente vivere ora" e l'oscena nevrosi del "come mi sento male e come ho paura a vivere troppo"... perché non c'è rischio di morire mentre s'inseguono le ingannevoli sirene della sopravvivenza e si sogna il granturco... Ci ripariamo dal vento nascondendo le orecchie coi pugni... noi, gli altri (da che?), i reclusi e gli esclusi, i barbari, i troppo vivi e gli annegati senza più orecchie
RispondiEliminacome sempre, insomma, nelle tue cose si legge tantissimo, molto più dello scritto (ed è proprio come tu vuoi..?). Grazie per tutte le intuizioni e visioni che insemini :)
RispondiElimina@annalì come se morire fosse un rischio... :))) (un bacio)
RispondiEliminac'è chi vive (e muore) tutto come un rischio, rischio di vivere e rischio di morire :) (bacio ricambiato)
RispondiEliminail fascino pericoloso della cometa è indubitabile ma, rischio per rischio, mi manca anche il fascino di Francesca e delle sue foto
RispondiElimina@sorella alla fine della serie "astri" tornera' Francesca, tranquilla... ;)
RispondiEliminanon capisco i cerchi della comune libertaria :/
RispondiElimina@Anna nn so. potrei pensare che i pugni chiusi a nn sentire il mondo possono anche diventare mani aperte non perdendo l'efficacia. o che la sabbia e' tutta buona per nascondere la testa. o che gli ufo non fanno differenza a cerchiare grano e granturco coltivati da mezzadri o libertari. o che internamente ad un mondo che finisce, importa poco come conduci la tua vita se resti in quel mondo. tu che dici?
RispondiEliminala tua è una livella senza speranze Alpexex e io mi sento soffocare.io che sono di quel mondo.e non ne vedo altri all'orizzonte.
RispondiElimina@Anna le mie sono solo ipotesi sul testo... mica sono Antonio De Curtis!!! :))) (in ogni caso esprimersi serve anche a questo: a non ammalarsi respirando la terra e magari ad intuire altri mondi). poi se vuoi darla a me sta' livella, fai pure. se te la reggo, pero', magari mi dici cosa ne pensi te dei cerchi nel granturco, nella proprieta' privata e nella comune libertaria. e soprattutto, degli ufo, se arrivano.
RispondiEliminaalle nuvole non hanno mai imposto confini e neanche alla luna e neanche imposto pigiami!! se vuoi ti porto un pezzo di nuvolo e potremo dividercelo da buoni fratelli!! :))
RispondiElimina@angela "angela angela angelo mio, io non credevo che questa sera..." (cantava il poeta). tu vieni che' il nuvolo arriva per i fatti suoi e si distribuisce in piena autonomia, come ben dici... ;)
RispondiEliminaè così che ci vogliono (non vedere, non sentire, non ti voltarti)
RispondiElimina@sabrina ancarola e noi come ci vogliamo? (se ci vogliamo, in qualche modo, e se la discriminante non sta proprio nel volersi determinare e no...)
RispondiEliminaIo non voglio essere omologata
RispondiEliminaesprimersi per alleviare l'angoscia della realtà, affrancarsi dalla terra. esprimersi per sognare nuovi mondi e dargli così consistenza, mi piace sì. a volte non capisco i tuoi sguardi, le tue immagini, ma amo la narrazione.
RispondiEliminacome diceva Annali sopra nei tuoi post ci sono tante letture.già solo il titolo.e poi le mie.quindi difficile scegliere un percorso.penso che i cerchi di granturco non facciano differenza tra la proprietà e la comune.e poi mi viene in mente che non è detto che siano stati gli ufo a crearli.la foto poi, la cometa mi suggestiona :)se gli ufo ci siano o meno non lo so, non so se sia un bene o un male aspettarli. io non so se siano vittime o carnefici. potrebbero essere anche gli annegati. e poi penso che questa è solo una delle tante immagini possibili.
Anna, mi piace che mi hai nominata :) e spero che non sia solo per vanità (perché mi hai citata scrivendo "come diceva Annalì") ma perché mi piace che commentiamo anche tra di noi e non solo con l'egregio Autore! :))) e mo' voglio vedere se quando capiterà che mi contesterai mi piacerà uguale... ;)
RispondiEliminaanche a me Annalì piace l'interazione! :D d'altra parte il blog è impostato con commenti pubblici. ogni intervento può arricchire il post e dargli diverse sfumature :)))
RispondiElimina@sabrina ancarola nobile proposito :))
RispondiElimina@Anna (chiaramente non e' un gioco a premi... dei percorsi possibili, mi interessano i tuoi. ma in ogni caso replicando a questo tuo commento diro'...) ...non tutti gli ufo annegano. come non tutti i barbari s'arrestano sul limes. :))))
RispondiElimina@annalì tra di "noi" chi? anche io sono uno di voi (disse Calimero ai fratellastri bianchi)... :))
RispondiElimina@Anna anzi, questo blog si genera proprio attraverso i commenti. e vuole assolutamente sfumature e arricchimenti da commento altrui e da interazione tra coloro che commentano! fate fate. famo famo...
RispondiEliminalimes: questa parola mi ha colpito in un secondo momento. mi affascina per il suo significato inclusivo ed esclusivo. nemico e familiare.
RispondiEliminami hai fatto ripensare ad Emily Dickinson
"Io abito la possibilità, una casa più bella della prosa con tante finestre in più e porte migliori. Ha stanze come cedri dove lo sguardo non può penetrare e per tetto sterminato la volta del cielo. La frequenta la gente più amabile. Così vi passo il tempo: spalanco le mie piccole mani per colmarle di paradiso".
Eccolo là un altro dei miei voli pindarici ;)
@limes in volo in viaggio in strada, si fanno incontri impensabili... :) (una volta ragionando sulle sbarre pensai che tocca fare i conti con la prospettiva, perche' sono impedimento, quindi difesa e galera al contempo. un po' come il limes dell'impero. a proposito, com'e' il crollo di un impero?)
RispondiEliminaehm.. era @Anna, non @limes :)))))
RispondiEliminace l'hai con il mio nome! :) il crollo? esattamente come sta avvenendo adesso
RispondiElimina@Anna adesso e' come allora? quindi dobbiamo aspettarci invasioni barbariche, medioevo ed eremiti...
RispondiEliminaio non so cosa succederà alpexex, di certo non mi aspetto nulla di buono. o forse sì.
RispondiEliminascusate l'intromissione :) ma quanto a medioevo stiamo già messi bene, che ci manca?
RispondiElimina@Anna meglio limitarsi nelle aspettative, questa regola pare che l'abbiamo imparata... :))))
RispondiElimina@marco (a parte che mi sembra di rispondere ad una canzone di Lucio Dalla, rispondendo in sequenza a Marco ed Anna :))))) ....) intromettiti pure carissimo. il medioevo e' qui. adesso non so se sara' peggio o meglio dell'epoca imperiale. del resto nn sara' uguale per tutti. cioe', in fondo il primo medioevo e' stato diversamente vivibile per i romani e per gli eruli, no?
RispondiEliminaAnna ti prendo per mano? ;)
RispondiElimina@marco perche' sembri un cavallo quando balli? :))) (ehm.. prima di pigliare per mano qualcuno qui su leggiti il post successivo)
RispondiEliminaEd e' cosi' che ci ripariamo dal vento: nascondendo le orecchie coi pugni. Non sentire, e' la prima regola di difesa, si sa. Come si sa che vivere e soffrire e vivere e gioire, sono limiti di carta con la stoppa pronta a bruciare... è così chiaro ciò che scrivi :) (Jù)
RispondiElimina@Ju LMA pesca direttamente dai cervelli di certi individui ;)
RispondiEliminaIl mio corpo eri lì...
RispondiEliminaseduta sulla riva del mare...
non so precisamente da quanto tempo
stavo lì...
mi ero persa guardando il mare...
la sua maestosità...
bellezza mista alla paura...
luogo di gioia, speranza e dolore...
stavo lì...
per ogni onda che arrivava vedevo un attimo della mia vita...
era come sfogliare un albun fotografico... scorrevano lente le immagini...
io bambina... io ragazza... io donna...
per ogni onda una nuova paura, per ogni onda un sorriso...
per ogni onda una lacrima...
Rivivere quei momenti, sentire nuovamente quei profumi che hanno accompagnato
la mia vita, la mia eterna solitudine... quella parte di me nascosta
agli occhi della gente... quella parte di me che solo io conoscevo...
era il mio segreto... di quelli che si custodiscono per sempre...
di quelli che si fondo con l'anima... perché gli appartiene...
Stavo lì seduta a guardare il mare... era come se avessi voluto
mettere tutto alle spalle e guardare oltre...
era come se stessi aspettando che da lì passasse un imbarcazione...
e mi portasse via... ma no cosa dico...
non avrei voluto che nessuno mi portasse via...
stavo bene da sola... mi piaceva perdermi nel mare...
mi piaceva interrogare il mio cuore... mi piaceva liberare
la mia anima... farla conoscere agli abitanti del mare...
e al cielo che sopra di me sembrava volermi abbracciare...
solo una cosa mi mancava... il gusto della libertà...
no, avrei solo voluto capire qual'era la mia strada...
forse mi ero seduta lì per questo
per capire in quale direzione andare...
se perdermi nel mio io, rimanere lì dove ero nata...
abbandonando per sempre i miei sogni...
o se attraversarlo quel mare... per poi toccare nuovi porti...
nuovi odori, per poi assaporare la libertà... di...
di poter mostrare quello che ero, le mie capacità...
i miei pregi, di cercare di poter realizzare i miei sogni...
potermi perdere in quella parola tanto agoniata...
Libertà... e vivere la mia vita... "
Sto cercando di raccontare forse me stessa, forse il viaggio della vita,
ma sopratutto sto cercando di raccontare a mio modo la storia di chi nel mare...
vede la selvazza, vede la via d'uscita, vede la dignità di uomo rubata dalla sua
stessa gente... dalla sua stessa terra...
vede l'inizio della vita...
chi ha detto che si nasce solo una volta?
Il mio vuole essere un omaggio a chi nel mare perde la vita...
per inseguire un sogno chiamato Libertà.
Jù (ritorno al mondo e a quanti perdono la loro vita attraversando quel mare in cerca di un posto migliore. Ma questo mare, quell'onda dell'immagine, per ora, la tengo con me.)