(Foto dal web)
“preferisco il rumore del mare”
(Dino Campana)
“preferisco il rumore del mare”
(Dino Campana)
Qualsiasi Regno
qualsiasi sogno qualsiasi foglio strappato andrà bene. Saranno stelle filanti a
carnevale, con trombe di cartapesta e maschere da cuochi golosi. Trascineremo
per le vie del paese la stoffa di mille misogini arcani, e saremo poco più che
furfanti, pensatori stufi, illuministi infami. Al secolo si chiamavano passeggiatrici,
ma non sembrò possibile seguirle lungo gli argini dei fiumi quando belle senza
massimo splendore se ne andarono a lavare i panni sporchi in Arno. Manzoni si
rivelò una trovata davvero originale, un katerpillar schiacciasassi, e tutti i
buoni in galere e manicomi. La lettura dei Promessi Sposi, imposta nelle
scuole, fu un atto di terrorismo, un genocidio, la pulizia etnica che padre
tramanda a figlio. Cancella ogni residuo che dal naso ti coli e baciami
la mano, dice il vecchio insano. E noi gioiosi a farne incetta. Perché
Manzoni è vicino ai tempi nostri, dicono. E' rappresentativo
d'ogni vagito di questa infanzia muta, uccisa, sterilizzata e
disorientata. Parlo col prodotto della semina e le bacche maturano in
fretta sotto il sole cocente. Gialle di spighe, montagne di grano colmano i
bagagli e conducono alla sconcertata rinascita, alla rivolta, all'allerta. E io
con Essa me le invento le parole, le gioco, le trasformo e vi sputo negli
occhi. Rispetto? Sì, se uccidere lo è, se rifiutare la strada condivisa per
imporre un inchino lo è… il vostro è rispetto. Civiltà…? Quale abominio
nasconde questa costruzione amara? Inginocchiatevi e pregate, luridi vermi
spaventati, di fronte alle galere. Segnatevi la fronte con la croce e
dimenticate il mistero buffo di un relitto reietto e macilento che è bene non
guardare, che è bene circondare, che è bene limitare, che è bene recintare.
Mormoratene il nome come superstiziosi sciocchi, toccandovi di soppiatto, e
indicatene i luoghi ammonendo la prole. Dipingete un quadro per riempire la
cornice d’argento e tutto il resto chiamatelo follia, Fate, fate pure come
foste di gomma, di plastica, o riemersi da inferni non biodegradabili. Come
foste voi, almeno anche voi, altro che una malattia.
"Vedi le nostre lagrime,
RispondiEliminaintendi i nostri gridi,
il voler nostro interroghi
e a tuo voler decidi;
mentre a stornare il fulmine
trepido il prego ascende,
sorda la folgor scende
dove tu vuoi ferir."
...altro che una malattia...!!
RispondiElimina( mai fidarsi dei falsi accrescitivi... ;-) )
@Lorenzo beh certo, dopo 9 gravidanze, pregare il signore e' un atto curioso...
RispondiElimina@luisaluz mai fidarsi . :) ma e' bello vivere.
RispondiElimina...sì..è bellissimo.. :-) Ciao grande Kap...
RispondiEliminain realtà, pare che quando Manzoni scrisse quelle righe, fosse molto incazzato col signore...
RispondiElimina@Lorenzo beh dopo 9 gravidanze anche incazzarsi col signore e' abbastanza da cretini :)
RispondiElimina