mercoledì 9 novembre 2011

Lavorare lavorare lavorare


(Foto dal web)


“preferisco il rumore del mare”
(Dino Campana)




“preferisco il rumore del mare”
(Dino Campana)



Qualsiasi Regno qualsiasi sogno qualsiasi foglio strappato andrà bene. Saranno stelle filanti a carnevale, con trombe di cartapesta e maschere da cuochi golosi. Trascineremo per le vie del paese la stoffa di mille misogini arcani, e saremo poco più che furfanti, pensatori stufi, illuministi infami. Al secolo si chiamavano passeggiatrici, ma non sembrò possibile seguirle lungo gli argini dei fiumi quando belle senza massimo splendore se ne andarono a lavare i panni sporchi in Arno. Manzoni si rivelò una trovata davvero originale, un katerpillar schiacciasassi, e tutti i buoni in galere e manicomi. La lettura dei Promessi Sposi, imposta nelle scuole, fu un atto di terrorismo, un genocidio, la pulizia etnica che padre tramanda a figlio. Cancella ogni residuo che dal naso ti coli e baciami la mano, dice il vecchio insano. E noi gioiosi a farne incetta. Perché Manzoni è vicino ai tempi nostri, dicono. E' rappresentativo d'ogni vagito di questa infanzia muta, uccisa, sterilizzata e disorientata. Parlo col prodotto della semina e le bacche maturano in fretta sotto il sole cocente. Gialle di spighe, montagne di grano colmano i bagagli e conducono alla sconcertata rinascita, alla rivolta, all'allerta. E io con Essa me le invento le parole, le gioco, le trasformo e vi sputo negli occhi. Rispetto? Sì, se uccidere lo è, se rifiutare la strada condivisa per imporre un inchino lo è… il vostro è rispetto. Civiltà…? Quale abominio nasconde questa costruzione amara? Inginocchiatevi e pregate, luridi vermi spaventati, di fronte alle galere. Segnatevi la fronte con la croce e dimenticate il mistero buffo di un relitto reietto e macilento che è bene non guardare, che è bene circondare, che è bene limitare, che è bene recintare. Mormoratene il nome come superstiziosi sciocchi, toccandovi di soppiatto, e indicatene i luoghi ammonendo la prole. Dipingete un quadro per riempire la cornice d’argento e tutto il resto chiamatelo follia, Fate, fate pure come foste di gomma, di plastica, o riemersi da inferni non biodegradabili. Come foste voi, almeno anche voi, altro che una malattia.

7 commenti:

  1. "Vedi le nostre lagrime,
    intendi i nostri gridi,
    il voler nostro interroghi
    e a tuo voler decidi;
    mentre a stornare il fulmine
    trepido il prego ascende,
    sorda la folgor scende
    dove tu vuoi ferir."

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  2. ...altro che una malattia...!!

    ( mai fidarsi dei falsi accrescitivi... ;-) )

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  3. @Lorenzo beh certo, dopo 9 gravidanze, pregare il signore e' un atto curioso...

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  4. @luisaluz mai fidarsi . :) ma e' bello vivere.

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  5. ...sì..è bellissimo.. :-) Ciao grande Kap...

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  6. in realtà, pare che quando Manzoni scrisse quelle righe, fosse molto incazzato col signore...

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  7. @Lorenzo beh dopo 9 gravidanze anche incazzarsi col signore e' abbastanza da cretini :)

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