lunedì 19 settembre 2011

La guerra di domani


( Paul Valéry mutilato su di un muro, foto di Oh Me Rovinata)




"...La ultima vez lo vi irese / entre el humo y metralla /contento y desnudo: /  iba matando canallas / con su canon de futuro"
(Cancion del elegido, Silvio Rodriguez)
se non sai cos'e' Cancion del elegido di Silvio Rodriguez, clicca qua:
http://www.youtube.com/watch?v=-POoq29dsVQ


Preso da parte lo scudo, quella sera, gli parlai come si parla a un figlio sul portone di casa, con le mani sopra le spalle e gli occhi dentro agli occhi, misurando le proprie miserie. Sarà bello domani, gli dissi, scorrere le lance sotto al sole rovente, specchiarle nei nostri scarni riflessi, a bomba, come i tuffi nelle pozze lungo le anse che il fiume disegna, dove noi e le zanzare e le rane, cerchiamo rifocillo durante le torride serate d'estate. Domani, gli dissi, sarà bello rendere l'immagine al cielo, offrirgli uno specchio in cui scurire, arrossire, sbiancare di dolore e vergogna, come ai tempi in cui le giostre montate sotto l'ombra dei pini, furoreggiavano baldanzose di richiami ad altri mondi impossibili e reali. Domani, gli dissi, sarà bello ciò che adesso ti spaventa. Sarà bello farti carico di ogni sguardo lanciatoci a mo' di freccia e non schivato, non parato. Domani sarai orgoglioso di te stesso, perché tuo padre avrà cent'anni, e nessuno di essi sembrerà passato invano. E allora ti porterò in piazza con l'ardore di quel primo amore che ti diede i natali, e ti offrirò un gelato lasciando che sulle mani ti si sciolga il dolce sapore dell'inchiostro. Domani, tutto questo, sarà nostro. Le guardie chiuderanno con le catene i cancelli, e il nemico farà bene a darsi alla fuga. Suoneranno, organi terrosi chiusi in canne d'aria e vento. Sarà un lamento. L'ascolteremo come s'ascolta il vincitore, che racconta com'è scampato al fuoco di tutto il suo infinito vigore e alla pioggia. Donarsi al campo sarà un pasticcio da mangiare a stomaco sfiancato. Ci spaccheremo il naso senza lasciare nulla di intentato. Mi prenderai da parte a un certo punto, e mi condurrai lontano dalle danze dei guerrieri. Domani io e te saremo come non siamo mai stati e mai più saremo: sinceri. E la paura l'avremo ormai affrontata, e amata, e riconosciuta come intima convivente. Concubina. Domani saremo foglie d'altri ingegni, dei pipistrelli e degli sciacalli. Domani, gli dissi, saremo il frutto di tutta questa antica scienza che si chiama sopravvivenza, o morte, o guerra.

7 commenti:

  1. Complimenti meraviglioso(anche solo per Silvio Rodriguez) ;)

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  2. "...Domani... saremo il frutto di tutta questa antica scienza che si chiama sopravvivenza" queste parole e la canzone mi hanno incantata... :-)

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  3. Sopravvissuti...
    E' un aggettivo che mi spaventa, un pò come le rughe.

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  4. @Luisa non conoscevi la Cancion del elegido?

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  5. @Storm a me le rughe piacciono, pensa te....

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