Impatto della sonda Deep Impact sulla cometa Tempel 1 fotografato dalla sonda Rosetta
Il ferimento del capitano causò il classico giro
di vite sulle abitudini degli uomini al suo comando. Il nuovo capitano,
infatti, non fu più possibile omaggiarlo in trincea col saluto militare, poiché
i cecchini, dall'altro lato del campo, di meglio non chiedevano se non che gli
venissero indicati ufficiali e sottufficiali prima di mirare. C'era sicuramente
fra loro, come tra i cecchini di questo lato del campo, qualche gioco a premi
macabro con in palio una supplementare razione di grappa di ginepro per ogni
grado abbattuto. Il giro di vite riguardò anche le abitudini alimentari della
truppa. Infatti venne ridotto il rancio giornaliero del numero di un pasto. La
riduzione, spalmata sui tre momenti di rifocillo, avrebbe in teoria dovuto
passare quasi inosservata ai militari, ed essi chiaramente finsero che così
fosse, senza dare troppo nell'occhio. La terza restrizione riguardò il ciclone
che regolare s'abbatteva ogni mattina alle 5 sul fronte marino della
resistenza. La pioggia di astri e colpi di mortaio venne infatti anticipata di
un'ora buona, così da risparmiare sulla luce del giorno illuminando la notte di
morti. Detto questo possiamo tornare al ferimento del capitano… Avvenne che,
passeggiando per i bastioni, egli un mattino già immaginasse la futura via che
tra 100 anni avrebbe cancellato la storia di quel luogo con un nuovo aspetto,
con un nuovo senso, con un nuovo frutto di resilienza maturato sotto il sole
della pace, dove pace è l’agio concesso da guerre lontane. Per un attimo, il
capitano, figlio di capitani, aveva addirittura fantasticato che quella
striscia tra le trincee sarebbe stata una via centrale di un nuovo borgo e che
lì dove adesso sacchetti di cemento e antiche mura definivano il fortino, ci
sarebbero state botteghe illuminate da lampade a petrolio, fomentatrici di
nuova civiltà e incalzante modernità. Dammi la mano cara, disse il
capitano alla sua futura signora di buona famiglia con l'ombrellino, aiutandola
a passare sopra un terrapieno, in direzione del gelato più gustoso del borgo
che sicuramente il suo amico Cetteo avrebbe preparato a fine guerra. A fine
assedio. Rilevando magari l’officina di suo nonno mastro ferraio e trasformandola
in gelateria, come già era accaduto ad altre officine nelle grandi città quali
Napoli, Palermo, Torino, Roma e Milano. Per un attimo il capitano aveva anche
fantasticato sul nome di quella via che non c’era ancora ma che egli già stava
percorrendo in dolce compagnia. La vanità, l’onore, i baffi bianchi e gli occhi
fieri si fermarono sulla targa, nel sogno. E sulla targa trovarono il nome del
capitano figlio di capitani. Fu un istante. Quello prima di essere colpito. E
magari a salvarlo fu proprio l’intuizione del fatto che, per avercela intestata
quella via, avrebbe dovuto morirci. Alla memoria, come si suole
dire Spaventato scacciò il pensiero, deviando probabilmente all'ultimo istante
quel colpo micidiale di cecchino. Il suo destino. Così, proprio mentre salutava
Cetteo con un cenno del viso rispondendo al saluto del soldato amico suo, il
capitano s'accasciò, colpito alla natica destra. Fu difficile spiegare, a fine
guerra, come mai di tante parti del corpo, si ritrovasse col buco proprio lì
sul culo. Ma tanto fu, e la via prese il nome dei Bastioni piuttosto che di un
capitano col doppio ano. E ci si trova anche a ringraziare la sorte, per certe
infamità. Il fatto è che la guerra non ha mai troppa voglia di perdere tempo.
Chiede un letto per le bombe e distribuisce onore e nomi per le piazze a piene
mani. Un po' come fa con le disgrazie. Resta la storia da scrivere sui corpi di
chi l'ha vissuta e ignorata. Sempre che abbia un qualche interesse raccontarla
(editoriale, commerciale, morale, etico, politico, di costume, economico,
familiare, dinastico, epico). Altrimenti può restare anche taciuta, e magari,
in quel caso, somiglia un po' di più alla verità volata via, vaporizzata tra
tanti sensi interrotti e tra tanti altri spacciati come tali. Quante ecatombe,
quante grandinate di piombo e fuoco, quante pelli ustionate da olio bollente,
quanti sogni a occhi aperti, quanti agguati della superficialità, quanto sangue
passarono sotto le nostre unghie lasciando solo veli di scuro insipido e
velenoso... Assaggia, cara. Hai detto che avresti mangiato dal palmo
della mia mano. Ora non puoi tirarti indietro. Questa è la mia
storia taciuta. Questo è il veleno che mi porto dietro. In salute come
in malattia. In ricchezza come in povertà. Ecco, caro. Dammi i tuoi
calli in modo che io possa affondarvi dentro i denti. Il morso della vipera non
è sempre letale. Io e te lo saremo l'un per l'altra e per sempre, letali,
invece. Un progetto di castrazione a lungo termine. Indesiderabile,
dici? La storia ha maglie così sottili e minute, che pare impossibile si
traduca in grossolane battaglie, in dozzinali carnai oltre le barricate, in
trincee. Ma gli uomini partecipano alle guerre perché un luogo dove lo stupro è
la regola non si trova da nessuna altra parte. E perché le damine con
l'ombrellino, e le botteghe e il gelato, hanno senso solo se non ci si condanna
da subito e solamente a quel mondo. Guarda i campi da guerra e pensa al
capitano, adesso. Non lo capisci? Esistono mostruosità irrinunciabili per gli
esseri umani.
ma come fanno a venirti in mente certe cose?!?
RispondiElimina@Occhio.Cavo non so, chiedilo alle cose..
RispondiEliminaora scrivo un biglietto, lo do al piccione e lui volerà verso le cose
RispondiElimina@occhio.Cavo le cose fuggiranno, non amano ne' i piccioni ne' dare risposte. ma se dovessero rispondere, nn svelarmi il segreto. a me basta che tornino.
RispondiEliminauh che noia, ma perchè continui con queste relazioni malate e autodistruttive? hai una pessima concezione dell'amore tu.
RispondiEliminaIO NON SONO D'ACCORDO! :)
@anna ehi Anna, vedi gradi sulla divisa? vedi divisa sul mio corpo? non sono mica io il capitano!!!! :)) quindi tu dici, non essendo d'accordo, che la gente fa guerre da sempre per un altro motivo. e tornando al nodo non centrale che pero' evidenzi tu, curiosita': che concezione hai dell'amore tu?
RispondiEliminabeh alpexex a dirla tutta io non vedo niente :P da qui vedo solo puntini e lettere. non ho modo di indovinare dallo schermo chi tu sia :)
RispondiEliminad'accordo d'accordo non era un nodo centrale, ma ho provato un certo fastidio nel leggere il dialogo finale dei due amanti dannati.
e non è la prima volta che ho letto simili declinazioni nei tuoi post.
curiosone! io non sono nè ingenua nè disfattista in assoluto, ma l'amore è un dono che quando arriva custodisco con cura. sii meno torbido per favore :)
"Altrimenti puo' restare anche taciuta, e magari, in quel caso, somiglia un po' di piu' alla verita' volata via, vaporizzata tra tanti sensi interrotti e tra tanti altri spacciati come tali".Ecco...mi piace molto questo testo, ma queste parole sono le mie preferite...perchè danno il senso della storia così come non è...Grande Kap...
RispondiElimina(luisa)
non mi avevi mai detto che durante le tue assenze andassi a fare il capitano mercenario!! :)))
RispondiEliminaa parte gli scherzi, brutta cosa la guerra ed è impensabile doverla fare!
@Anna il dialogo? e che ti aspetti da un capitano e da sua moglie? nn sono io ad essere torbido, e l'amore, se lo cerchi in questo post, non e' a quella parte che devi guardare. spesso, Anna, mentre osservi la mano che s'agita, il prestigiatore ti infila dietro l'orecchio la carta che cerchi. [vuoi un'altra versione della replica? eccola... "e nientedimeno tu l'amore li' lo vai a cercare?"]
RispondiElimina@Luisa grande Luisa! (come se la toria dell'uomo cominciasse coi sumeri e gli egizi, piuttosto che con comunita' di cui il dominio ha cancellato il ricordocoprendolo di cacca e sangue)
RispondiElimina@angela ebbene si, mi hai scoperto! ho un foro di proiettile sulla natica destra!!! :)))
RispondiEliminasì, infatti...
RispondiEliminaGrazie grande Kap :-)
(luisa)
oh no alpexex (o kap... mica l'ho capito?) io non lo cerco, quando arriva arriva. e può arrivare anche dai posti più impensati.
RispondiElimina@Anna sse sse... dicono tutti cosi', ma e' solo scaramanzia... :))))
RispondiEliminaSolo una cosa: complimenti
RispondiEliminaanche la vanità sa essere mostruosa
RispondiElimina@Abrina Ancarola mi spetta una razione supplementare di grappa di ginepro? :))
RispondiElimina@Anonimo cosa nn sa esserlo?
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