mercoledì 17 agosto 2011

Ora legale - Il figlio del capitano


Impatto della sonda Deep Impact sulla cometa Tempel 1 fotografato dalla sonda Rosetta


Il ferimento del capitano causò il classico giro di vite sulle abitudini degli uomini al suo comando. Il nuovo capitano, infatti, non fu più possibile omaggiarlo in trincea col saluto militare, poiché i cecchini, dall'altro lato del campo, di meglio non chiedevano se non che gli venissero indicati ufficiali e sottufficiali prima di mirare. C'era sicuramente fra loro, come tra i cecchini di questo lato del campo, qualche gioco a premi macabro con in palio una supplementare razione di grappa di ginepro per ogni grado abbattuto. Il giro di vite riguardò anche le abitudini alimentari della truppa. Infatti venne ridotto il rancio giornaliero del numero di un pasto. La riduzione, spalmata sui tre momenti di rifocillo, avrebbe in teoria dovuto passare quasi inosservata ai militari, ed essi chiaramente finsero che così fosse, senza dare troppo nell'occhio. La terza restrizione riguardò il ciclone che regolare s'abbatteva ogni mattina alle 5 sul fronte marino della resistenza. La pioggia di astri e colpi di mortaio venne infatti anticipata di un'ora buona, così da risparmiare sulla luce del giorno illuminando la notte di morti. Detto questo possiamo tornare al ferimento del capitano… Avvenne che, passeggiando per i bastioni, egli un mattino già immaginasse la futura via che tra 100 anni avrebbe cancellato la storia di quel luogo con un nuovo aspetto, con un nuovo senso, con un nuovo frutto di resilienza maturato sotto il sole della pace, dove pace è l’agio concesso da guerre lontane. Per un attimo, il capitano, figlio di capitani, aveva addirittura fantasticato che quella striscia tra le trincee sarebbe stata una via centrale di un nuovo borgo e che lì dove adesso sacchetti di cemento e antiche mura definivano il fortino, ci sarebbero state botteghe illuminate da lampade a petrolio, fomentatrici di nuova civiltà e incalzante modernità. Dammi la mano cara, disse il capitano alla sua futura signora di buona famiglia con l'ombrellino, aiutandola a passare sopra un terrapieno, in direzione del gelato più gustoso del borgo che sicuramente il suo amico Cetteo avrebbe preparato a fine guerra. A fine assedio. Rilevando magari l’officina di suo nonno mastro ferraio e trasformandola in gelateria, come già era accaduto ad altre officine nelle grandi città quali Napoli, Palermo, Torino, Roma e Milano. Per un attimo il capitano aveva anche fantasticato sul nome di quella via che non c’era ancora ma che egli già stava percorrendo in dolce compagnia. La vanità, l’onore, i baffi bianchi e gli occhi fieri si fermarono sulla targa, nel sogno. E sulla targa trovarono il nome del capitano figlio di capitani. Fu un istante. Quello prima di essere colpito. E magari a salvarlo fu proprio l’intuizione del fatto che, per avercela intestata quella via, avrebbe dovuto morirci. Alla memoria, come si suole dire Spaventato scacciò il pensiero, deviando probabilmente all'ultimo istante quel colpo micidiale di cecchino. Il suo destino. Così, proprio mentre salutava Cetteo con un cenno del viso rispondendo al saluto del soldato amico suo, il capitano s'accasciò, colpito alla natica destra. Fu difficile spiegare, a fine guerra, come mai di tante parti del corpo, si ritrovasse col buco proprio lì sul culo. Ma tanto fu, e la via prese il nome dei Bastioni piuttosto che di un capitano col doppio ano. E ci si trova anche a ringraziare la sorte, per certe infamità. Il fatto è che la guerra non ha mai troppa voglia di perdere tempo. Chiede un letto per le bombe e distribuisce onore e nomi per le piazze a piene mani. Un po' come fa con le disgrazie. Resta la storia da scrivere sui corpi di chi l'ha vissuta e ignorata. Sempre che abbia un qualche interesse raccontarla (editoriale, commerciale, morale, etico, politico, di costume, economico, familiare, dinastico, epico). Altrimenti può restare anche taciuta, e magari, in quel caso, somiglia un po' di più alla verità volata via, vaporizzata tra tanti sensi interrotti e tra tanti altri spacciati come tali. Quante ecatombe, quante grandinate di piombo e fuoco, quante pelli ustionate da olio bollente, quanti sogni a occhi aperti, quanti agguati della superficialità, quanto sangue passarono sotto le nostre unghie lasciando solo veli di scuro insipido e velenoso... Assaggia, cara. Hai detto che avresti mangiato dal palmo della mia mano. Ora non puoi tirarti indietro. Questa è la mia storia taciuta. Questo è il veleno che mi porto dietro. In salute come in malattia. In ricchezza come in povertà. Ecco, caro. Dammi i tuoi calli in modo che io possa affondarvi dentro i denti. Il morso della vipera non è sempre letale. Io e te lo saremo l'un per l'altra e per sempre, letali, invece. Un progetto di castrazione a lungo termine. Indesiderabile, dici? La storia ha maglie così sottili e minute, che pare impossibile si traduca in grossolane battaglie, in dozzinali carnai oltre le barricate, in trincee. Ma gli uomini partecipano alle guerre perché un luogo dove lo stupro è la regola non si trova da nessuna altra parte. E perché le damine con l'ombrellino, e le botteghe e il gelato, hanno senso solo se non ci si condanna da subito e solamente a quel mondo. Guarda i campi da guerra e pensa al capitano, adesso. Non lo capisci? Esistono mostruosità irrinunciabili per gli esseri umani.

19 commenti:

  1. ma come fanno a venirti in mente certe cose?!?

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  2. @Occhio.Cavo non so, chiedilo alle cose..

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  3. ora scrivo un biglietto, lo do al piccione e lui volerà verso le cose

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  4. @occhio.Cavo le cose fuggiranno, non amano ne' i piccioni ne' dare risposte. ma se dovessero rispondere, nn svelarmi il segreto. a me basta che tornino.

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  5. uh che noia, ma perchè continui con queste relazioni malate e autodistruttive? hai una pessima concezione dell'amore tu.
    IO NON SONO D'ACCORDO! :)

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  6. @anna ehi Anna, vedi gradi sulla divisa? vedi divisa sul mio corpo? non sono mica io il capitano!!!! :)) quindi tu dici, non essendo d'accordo, che la gente fa guerre da sempre per un altro motivo. e tornando al nodo non centrale che pero' evidenzi tu, curiosita': che concezione hai dell'amore tu?

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  7. beh alpexex a dirla tutta io non vedo niente :P da qui vedo solo puntini e lettere. non ho modo di indovinare dallo schermo chi tu sia :)
    d'accordo d'accordo non era un nodo centrale, ma ho provato un certo fastidio nel leggere il dialogo finale dei due amanti dannati.
    e non è la prima volta che ho letto simili declinazioni nei tuoi post.
    curiosone! io non sono nè ingenua nè disfattista in assoluto, ma l'amore è un dono che quando arriva custodisco con cura. sii meno torbido per favore :)

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  8. "Altrimenti puo' restare anche taciuta, e magari, in quel caso, somiglia un po' di piu' alla verita' volata via, vaporizzata tra tanti sensi interrotti e tra tanti altri spacciati come tali".Ecco...mi piace molto questo testo, ma queste parole sono le mie preferite...perchè danno il senso della storia così come non è...Grande Kap...
    (luisa)

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  9. non mi avevi mai detto che durante le tue assenze andassi a fare il capitano mercenario!! :)))

    a parte gli scherzi, brutta cosa la guerra ed è impensabile doverla fare!

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  10. @Anna il dialogo? e che ti aspetti da un capitano e da sua moglie? nn sono io ad essere torbido, e l'amore, se lo cerchi in questo post, non e' a quella parte che devi guardare. spesso, Anna, mentre osservi la mano che s'agita, il prestigiatore ti infila dietro l'orecchio la carta che cerchi. [vuoi un'altra versione della replica? eccola... "e nientedimeno tu l'amore li' lo vai a cercare?"]

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  11. @Luisa grande Luisa! (come se la toria dell'uomo cominciasse coi sumeri e gli egizi, piuttosto che con comunita' di cui il dominio ha cancellato il ricordocoprendolo di cacca e sangue)

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  12. @angela ebbene si, mi hai scoperto! ho un foro di proiettile sulla natica destra!!! :)))

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  13. sì, infatti...
    Grazie grande Kap :-)
    (luisa)

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  14. oh no alpexex (o kap... mica l'ho capito?) io non lo cerco, quando arriva arriva. e può arrivare anche dai posti più impensati.

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  15. @Anna sse sse... dicono tutti cosi', ma e' solo scaramanzia... :))))

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  16. anche la vanità sa essere mostruosa

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  17. @Abrina Ancarola mi spetta una razione supplementare di grappa di ginepro? :))

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