(Fotografia di Francesca Anita Modotti)
Si scrive
la mattina con il sale sulle braccia, sputando a destra in basso verso il
pavimento e senza guardare. Si scrive come si scava la fossa al cadavere del
cane. Sotto la pioggia, delirando, si scava e si scrive per seppellire lo
sgomento, mentre, raffazzonati in tinte improbabili, uomini coi capelli più
lunghi di quanto mai avrebbero potuto permettersi in vita, adesso, da poeti
consacrati, s'agitano tra un flut di spumante e una tartina rancida, aggrappati
alle tette cadute della nuova giovane poetessa raggrinzita cinquantenne e con
gli occhiali appannati a scavalcarne la spalla, a insidiarne la figlia con la
canna sempre troppo corta e l'esca improvvisata. Collanine sottili, tacchi
alti, scarpe oscene. Hanno uno spirito stoico, certe donne. Se lo investissero
in barricate piuttosto che in rifiniture ridicole, avrebbero già fatto la
rivoluzione mille volte. Una per ogni orgasmo simulato. Non saprei fingere, io,
un orgasmo. Anche se qualche volta da giovane mi sono esibito in questo genere
di scherzo. Ma nessuno ci scherza veramente su queste cose. A parte me, dico.
Perché non tutti scrivono come calamari col nero di seppia, come triglie
incartocciate e nutrite a odori prima d'essere buttate a seccarsi in qualche
forno. E anche quelle, che schifo che fanno: corpicini d'animale
immoto. Io amo la felicità negli occhi della gente. Di tutta la gente.
Degli asini raglianti a cui la biada è giunta fresca, degli orsi accaldati che
si tuffano nella pozza, dei gorilla violenti quando allattano la prole. Amo
quando piove. Quando il cielo d'estate si apre e semina. Quando delira. Quando
scava con me, quando mi scrive. Quando mi riempie d'inchiostro trasparente e
non mi lascia intendere niente. Amo quando tutto è chiaro, quando tutto è
semplice, quando tutto è come deve essere. Amo le rondini di mare che planano
sulle onde, all'imbrunire. E i pipistrelli, ciechi e alati, che turbinano la
rocca mentre a parole invano io cerco di rinverdire. Ecco, amo le zanzare.
Persino le zanzare. Amo il mondo in cui si scrive sputando sangue e sudore.
Quello dove la necessità è la sola madre, e l'artificio che stramazza in fronte
al destino si rivela per il nulla che è. Vano, vacuo, sterile confine. Come se
l'infelicità non fosse una eterna rincorsa al fasullo borghese. Con un piccolo
contributo alla pubblicazione, perché no Maestro! Vanità, cupidigia e mano sul
culo, più le spese.
E' sempre bellissimo quello che scrivi :)
RispondiElimina@E. sisi, ma parliamo di cose serie: l'hai preso il gattino? :)))
RispondiEliminache meraviglia la tua felicità.
RispondiElimina@soleilinside ...e' a gratis. in dotazione, come sangue, sudore e necessita'.. ;)
RispondiEliminacome prossima cinquantenne in fiore mi terrorizzano le tette cadenti e raggrinzite :))) ..mordono?
RispondiEliminafortunatamente sulle barricate va anche la carne frollata
RispondiElimina@annalì nn ti preoccupare, si decade solo a furia di tartine rancide e concorsi letterari... tu tieniti lontana da sti' fatti, e vedrai che fiore di 50enne diventi...
RispondiElimina@sorella e' vero, si dice, che non e' mai troppo tardi. ma gli anni passano e comincio a dubitare che per me sia diverso.
RispondiEliminaQuando si scopre l'intelligenza della felicità non si può più ripiegare nell'idiozia.
RispondiEliminaleggo e rileggo, è una meraviglia.
RispondiEliminam'inquieta...
RispondiElimina@annalì come dice Aladin, una volta che hai cominciato a farti certe domande, non e' che poi puoi smettere cosi', come se niente fosse successo mai.
RispondiElimina@Occhio.Cavo sara' perche' e' stato un tempo il mondo giovane e forte? : )))
RispondiEliminae io amo queste tue parole...
RispondiElimina@Luisaluz piovono! (a breve un post-danza della pioggia)
RispondiEliminaun tempo?
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=vzXsF_jAjK0 (in realta' In Quiete e' il disco dove c'e' la versione live di sto' pezzo, e non il titolo del brano che ascolti)
RispondiEliminammm....
RispondiEliminafame, gusto o perplessita'?
RispondiEliminameditazione
RispondiEliminaE come non sottoscrivere ogni singolo passaggio di quello che hai scritto? Bellissimo, davvero :)
RispondiEliminaCINZIA bello questo panismo e poi anche io sono una guerrigliera animalista
RispondiEliminaBello quello che scrivi..inquietante ma bello!
RispondiElimina@Occhio.Cavo basta che non sia mediazione.
RispondiElimina@Elys nn so. per esempio molti ce l'hanno su con le zanzare... :)
RispondiElimina@Lilith.. ok, mi arrendo... e' un blog inquietante... :))
RispondiElimina@CINZIA nel senso che fai a guerra con taluni animali? :)))
RispondiEliminaper ora li tengo in casa salvando il gatto dal cassonetto e il cane dal canile municipale o l'abbandono sull'autostrada (cosa che il tiggi2 dice spessissimo quando non parla di come affrontare l'ondata di caldo)
RispondiEliminaciao Cinzia
@CINZIA ..ma il fatto di abbandonare cani sull'autostrada e' un uso comune realmente a molti? io non capisco la praticita' del fatto...
RispondiEliminavero, usare l'autostrada per abbandonare il cane è molto poco pratico almeno quanto fare del sesso per simulare un orgasmo, a meno che non sia per scherzo, chiaro! è bellissimo Al, lo condivido sul feccialibro, di buon grado :)
RispondiEliminaEri
@anonimo Eri hola Eri, bello trovarti qui in fondo a sto' bloggaccio lurido e buio :) tra qualche post ci entrera' uno spiraglio di luce pero'. come da una finestra... ;)
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