martedì 5 luglio 2011

Animal liberation front


(Fotografia di Francesca Anita Modotti)


Si scrive la mattina con il sale sulle braccia, sputando a destra in basso verso il pavimento e senza guardare. Si scrive come si scava la fossa al cadavere del cane. Sotto la pioggia, delirando, si scava e si scrive per seppellire lo sgomento, mentre, raffazzonati in tinte improbabili, uomini coi capelli più lunghi di quanto mai avrebbero potuto permettersi in vita, adesso, da poeti consacrati, s'agitano tra un flut di spumante e una tartina rancida, aggrappati alle tette cadute della nuova giovane poetessa raggrinzita cinquantenne e con gli occhiali appannati a scavalcarne la spalla, a insidiarne la figlia con la canna sempre troppo corta e l'esca improvvisata. Collanine sottili, tacchi alti, scarpe oscene. Hanno uno spirito stoico, certe donne. Se lo investissero in barricate piuttosto che in rifiniture ridicole, avrebbero già fatto la rivoluzione mille volte. Una per ogni orgasmo simulato. Non saprei fingere, io, un orgasmo. Anche se qualche volta da giovane mi sono esibito in questo genere di scherzo. Ma nessuno ci scherza veramente su queste cose. A parte me, dico. Perché non tutti scrivono come calamari col nero di seppia, come triglie incartocciate e nutrite a odori prima d'essere buttate a seccarsi in qualche forno. E anche quelle, che schifo che fanno: corpicini d'animale immoto. Io amo la felicità negli occhi della gente. Di tutta la gente. Degli asini raglianti a cui la biada è giunta fresca, degli orsi accaldati che si tuffano nella pozza, dei gorilla violenti quando allattano la prole. Amo quando piove. Quando il cielo d'estate si apre e semina. Quando delira. Quando scava con me, quando mi scrive. Quando mi riempie d'inchiostro trasparente e non mi lascia intendere niente. Amo quando tutto è chiaro, quando tutto è semplice, quando tutto è come deve essere. Amo le rondini di mare che planano sulle onde, all'imbrunire. E i pipistrelli, ciechi e alati, che turbinano la rocca mentre a parole invano io cerco di rinverdire. Ecco, amo le zanzare. Persino le zanzare. Amo il mondo in cui si scrive sputando sangue e sudore. Quello dove la necessità è la sola madre, e l'artificio che stramazza in fronte al destino si rivela per il nulla che è. Vano, vacuo, sterile confine. Come se l'infelicità non fosse una eterna rincorsa al fasullo borghese. Con un piccolo contributo alla pubblicazione, perché no Maestro! Vanità, cupidigia e mano sul culo, più le spese.

31 commenti:

  1. E' sempre bellissimo quello che scrivi :)

    RispondiElimina
  2. @E. sisi, ma parliamo di cose serie: l'hai preso il gattino? :)))

    RispondiElimina
  3. @soleilinside ...e' a gratis. in dotazione, come sangue, sudore e necessita'.. ;)

    RispondiElimina
  4. come prossima cinquantenne in fiore mi terrorizzano le tette cadenti e raggrinzite :))) ..mordono?

    RispondiElimina
  5. fortunatamente sulle barricate va anche la carne frollata

    RispondiElimina
  6. @annalì nn ti preoccupare, si decade solo a furia di tartine rancide e concorsi letterari... tu tieniti lontana da sti' fatti, e vedrai che fiore di 50enne diventi...

    RispondiElimina
  7. @sorella e' vero, si dice, che non e' mai troppo tardi. ma gli anni passano e comincio a dubitare che per me sia diverso.

    RispondiElimina
  8. Quando si scopre l'intelligenza della felicità non si può più ripiegare nell'idiozia.

    RispondiElimina
  9. leggo e rileggo, è una meraviglia.

    RispondiElimina
  10. @annalì come dice Aladin, una volta che hai cominciato a farti certe domande, non e' che poi puoi smettere cosi', come se niente fosse successo mai.

    RispondiElimina
  11. @Occhio.Cavo sara' perche' e' stato un tempo il mondo giovane e forte? : )))

    RispondiElimina
  12. @Luisaluz piovono! (a breve un post-danza della pioggia)

    RispondiElimina
  13. http://www.youtube.com/watch?v=vzXsF_jAjK0 (in realta' In Quiete e' il disco dove c'e' la versione live di sto' pezzo, e non il titolo del brano che ascolti)

    RispondiElimina
  14. E come non sottoscrivere ogni singolo passaggio di quello che hai scritto? Bellissimo, davvero :)

    RispondiElimina
  15. CINZIA bello questo panismo e poi anche io sono una guerrigliera animalista

    RispondiElimina
  16. Bello quello che scrivi..inquietante ma bello!

    RispondiElimina
  17. @Occhio.Cavo basta che non sia mediazione.

    RispondiElimina
  18. @Elys nn so. per esempio molti ce l'hanno su con le zanzare... :)

    RispondiElimina
  19. @Lilith.. ok, mi arrendo... e' un blog inquietante... :))

    RispondiElimina
  20. @CINZIA nel senso che fai a guerra con taluni animali? :)))

    RispondiElimina
  21. per ora li tengo in casa salvando il gatto dal cassonetto e il cane dal canile municipale o l'abbandono sull'autostrada (cosa che il tiggi2 dice spessissimo quando non parla di come affrontare l'ondata di caldo)
    ciao Cinzia

    RispondiElimina
  22. @CINZIA ..ma il fatto di abbandonare cani sull'autostrada e' un uso comune realmente a molti? io non capisco la praticita' del fatto...

    RispondiElimina
  23. vero, usare l'autostrada per abbandonare il cane è molto poco pratico almeno quanto fare del sesso per simulare un orgasmo, a meno che non sia per scherzo, chiaro! è bellissimo Al, lo condivido sul feccialibro, di buon grado :)
    Eri

    RispondiElimina
  24. @anonimo Eri hola Eri, bello trovarti qui in fondo a sto' bloggaccio lurido e buio :) tra qualche post ci entrera' uno spiraglio di luce pero'. come da una finestra... ;)

    RispondiElimina