La legge non puo', non vuole e non deve essere uguale per tutti
(Fotografia di Francesca Anita Modotti)
“Sono buono, sono il più
buono. L'essere eletto sul palco al centro della piazza. La piazza è di
marzapane e la mia collega è una smorza pene. Se non ci credete fate caso alle
dimensioni della botte.
Regaliamo trofei
arredati d'ostia e vino frigido zampillante. Come se ci fosse una sorgente
nella nostra cantina e una cantina nella nostra carne.
E io sono buono, sono
il più buono, e getto via a piene mani fede e curiosità. Mai feci del male
nella vita e mai più ne farò. Ho anche pietà di chi mi è sottoposto, di chi mi è
affidato. Di chi ha sbagliato, e per l'errore adesso paga, e anche di
malavoglia lo fa.
Quando serro la porta
della cella, mai sputo addosso ai derelitti. E dire che quelli urlano e
imprecano, e io li sento. E mi sventrerebbero, Dio solo sa se è vero, se appena
ne avessero l'occasione. Sono le occasioni quelle che bisogna negare a certa
gente. Altrimenti il mondo dove finirebbe?
E dove finiremmo noi
buoni? Noi rispettosi del rispetto, noi vogliosi di storie di letto, noi uomini
di paglia, un po' vili, un po' culosi, un po' callosi anche - alcuni. Ma chi ne
ha avuto scampo no, i calli no, non li conosce. Al limite quelli come me
conoscono le chiavi, le celle, la ramazza. Qualche natica da leccare. Una
fidanzata da andare a trovare quando è giorno di pausa, quando si può
andare al mare.
Avrò un figlio, con la
mia bella. Un giorno forse l'avrò. Perché ne ho l'occasione. E non mi spiego
cosa voglia in cambio chi ingravida a destra e a manca e nel tempo libero non
trova di meglio che nascondersi in una prigione.
Io sono buono, sono il
più buono. Aspetto un'altra bontà e nel frattempo conservo questa.
La tengo stretta perché
so bene due cose io: so di essere nato senza ali e che non tutte le occasioni
sono uguali.”
la piazza non é così affidabile,non me ne starei troppo traquillo "più buono"
RispondiEliminati diro', anche dalla collega dovresti metterlo in guardia...
RispondiEliminaBravo conserva la bontà, nonostante tutto e tutte.
RispondiElimina@Laura... riferiro' a quel bigotto pezzo di merda opportunista il tuo incitamento a restare "buono".
RispondiEliminaproprio perchè non sono tutte uguali conserva il "buono"chi è buono riesce a liberarsi prima o poi del male che resta dentro,proprio perchè come risposta al male non risponde con il male.
RispondiElimina@soleilinside ...il fatto e' che il buono, oltre che concetto relativo, e' del tutto autoreferenziale. almeno per chi di giudizio perisce ferendo, come accade al protagonista di questo post, uomo medio e medio secondino, medio statale, medio consumatore, medio ipocrita, medio cieco, medio e basta.
RispondiEliminail giusto(se esiste) sta nel "medio"
RispondiElimina:)
@il giusto esiste. e' una convenzione crudele e sta nel medio. il fatto e' che io non sono una formica. e non intendo diventarlo.
RispondiEliminacosa c'entra la formica.e cmq anche la formica merita la sua parte di vita.e poi dove sta scritto che uno necessariamente debba sentirsi medio superiore inferiore e via discorrendo.si è,punto.
RispondiEliminala formica e' l'essere medio per eccellenza. lavora in funzione del formicaio e non palesa idividualita' non funzionali alla specie. nessuno ha tirato in ballo questioni di merito. merito e colpa sono questioni dalle quali personalmente vorrei tenermi distante. se a te piacciono, te li regalo entrambi senza problemi. che uno debba sentirsi in qualsiasi modo non sta scritto da nessuna parte. la questione in discussione e' altra: io non sono una formica e non mi riconosco nella media. di piu', io sostengo che la media e' un artificio, e non esiste. l'atteggiamento che uno assume o che fa finta di assumere, l'atteggiamento medio, e' scudo all'unicita' spaventevole di cui siamo testimoni cattivi, ma infallibili. se il giusto e' nel medio, l'hai detto tu ed io concordo, anche il giusto e' un inesistente di cui ci si serve. esattamente come il medio. infine... viva la formica e vivano gli ipocriti. vivano gli amanti dell'illusione vivano gli amanti della giustizia (coloro che, secondo il detto famoso, finiranno giustiziati). e se permetti viva anche chi non si riconosce in nessuno di questi costrutti, come me. che nasco uomo e testimone della mia unicita'. e che non aspiro ne' alla giustizia, ne' alla emdia, ne' al formicaio. perche' io sono, e punto. e voglio vedere se puo' dirlo anche l'essere medio... che non esiste. (fino a prova contraria)
RispondiEliminagrazie per la risposta dettagliata,hai spiegato in modo minuzioso,il pensiero che era racchiuso in quel "si è".
RispondiEliminae cosa c'entrano le formiche.... : ) (prego)
RispondiElimina"che cosa bella è il dialogo",le formiche c'entrano :).
RispondiEliminae come no!!! le avevo inserite gia' dal post precedente!!! : ))) (oh chiaramente li' uccidevo metaforicamente metaforiche formiche..)
RispondiEliminaanche il medio può cambiare idea ed evolvere,diventare un essere pensante, unico. non credi?
RispondiElimina@Anna io penso che il medio non esista affatto. (ti rimando alla replica a soleilinside (quella lunga) poco piu' sopra e all'incipit del post a proposito della legge... fammi sapere che ne pensi)
RispondiEliminaMettere in discussione e mettersi in discussione.
RispondiEliminaDue lati della stessa medaglia.
@Marco ...non credo alle medaglie e alle cose con solo due lati. ma certo, la critica radicale e' radicale e il moto che la conduce e' un unico moto che tutto travolge. aiutiamoci a vicenda affinche' tutto cio' che ci imprigiona venga travolto.
RispondiEliminaah con le donne si bruci pure
RispondiEliminaConserva il buono!
RispondiElimina@Occhio.Cavo questo secondo me e' ignifugo, ma non lasceremo nulla di intentato.
RispondiElimina@E. stringi stringi, devo vedere cosa gli resta.
RispondiEliminaNon per i buoni fu scritta la legge, in compenso per loro furono preparate le occasioni più ghiotte. O era "contro di loro"? Non ricordo mai...
RispondiElimina@Yanez qualsiasi strumento in mano al violento diventa arma. e qualsiasi arma finisce immancabilmente in mano al violento. se non ricordo male... : )
RispondiEliminasono d'accordo le cose non hanno solo due lati. mi riferivo solo alla critica, credo che una critica radicale non possa fare a meno di partire da se stessi. tu parli di moto che tutto travolge, ma io non voglio rimanerne coinvolto, nel senso che il moto non può essere solo distruttivo altrimenti noi stessi ne rimarremmo annichiliti. io voglio non solo travolgere ma cambiare. e parto da me.
RispondiElimina... Il che ci rimanda inevitabilmente ai mitra dei gangster anni '20 nascosti nelle custodie da violino.
RispondiElimina@Marco... le cose non hanno solo due lati. e qualsiasi critica ne deve tenere conto. per il resto... parti da dove vuoi. ma se sei qui oso sperare che tu non voglia necessariamente... partire da solo : ))
RispondiElimina@Yanez ma ci entra un mitra nella custodia di un violino? che violini avevano negli anni 20? :))) (se si presenta alla porta uno col contrabbasso... sappi che non bussera'...)
RispondiEliminaIl medio non esiste e da quel che dici neanche il giusto. Di conseguenza metti in dubbio anche la legge e la sua uguaglianza. E' un quadro a tinte fosche quello che descrivi alpexex, (su questo considerando l'attualità ti do anche ragione), ma quello che mi lascia perplessa e che non voglio accettare è che tu sembri non concepire la SPERANZA. :-)
RispondiElimina@Anna al contrario, cara. la speranza mia, semplicemente, non e' riposta in nessuna legge ed in nessun annullamento. sinceramente posso accettare chi ancora investe in questo, ma per me sperarci sarebbe come fare la cacca e augurarsi di non aver bisogno della carta... : )))
RispondiEliminache bel ritratto!!!....davvero ben ri-finito...non gli manca nulla...!!
RispondiEliminamanco la cornice e il chiodo per essere appeso..!!
RispondiEliminagià...manco quelli...
RispondiEliminaguarda..che fare la cacca e non aver bisogno della carta è una cosa che accade.ha ragione A. sopra a dire che sembri non concepire la speranza...del resto la speranza è un atto di fede....e tu non riesci a credere...perchè hai abolito il pensiero e la parola come atto capace di creare...caro lupo! esci dalla disperazione e comincia a vivere non come se tutto può finire...ma come se nessuna cosa ha mai fine...e bada non ho scritto come se nessuna cosa dovesse avere mai fine. lupacchiotta
RispondiElimina@anonimo lupacchiotta mi hai ricordato un personaggio di Boll, con la storia del cagare senza sporcare. ma quello che vi sembra sono problemi vostri. sperare, creare, pensiero e parola non sono monopolio di sciocche superstizioni tipo madonne gatti neri e cose cosi'. per me se c'e' un disperato e' un baciapile che crede a un cazzo di inutile dio. tanto per essere chiari.
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RispondiEliminache c'entrano madonne e gatti neri con pensiero parola creare.Anche tu pensi e ti esprimi anche qui coi tuoi post e crei.Quel dio che definisci inutile, tu stesso lo attesti nella sua esistenza in quanto lo aggettivi con inutile, se pure gli anteponessi qualsiasi altro aggettivo tu ne attesteresti l'esistenza perchè le parole creano e confermano in vita le cose, le parole e i pensieri fanno esistere le cose. Per questo tu sei disperato perchè tu pensi e parli e scrivi, e pretendi di non essere un creatore..e questo è impossibile. PS: il dio che credi inutile e nel quale non credi....fortunatamente per me e per tutti quelli che ti conoscono e ti vogliono bene, crede in te più di quanto tu conceda a te stesso di credere in te.
RispondiElimina@anonimo con questi presupposti esiste anche Paperoga. (adesso cortesamente smettila di dire cazzate, e vai a vivere un po')
RispondiElimina@anonimo ps se non capisci quello che dico, magari prova ad applicare la fede cieca.. :)))
RispondiEliminala fede non è cieca ....non la mia almeno. a vivere vivo volentieri adesso o quando mi pare.
RispondiEliminaPS:tu magari prova a levarti le scarpe, perchè ho l'impressione che hai risposto come uno che ha un paio di scarpe che gli stanno strette e gli danno il tormento. lupacchiotta
@anonimo non sono le scarpe a starmi strette, ma le valutazioni, i giudizi e le impressioni INSISTENTI di chi non hai idea di quel che dice. forse dovresti ritirarti quando offri qualcosa e te la tirano dietro. non e' bonta' ma mania d'imporre. roba da disperati.
RispondiEliminanon volevo offrirti niente e forse hai ragione ho ecceduto nell'esporre le mie impressioni.meglio tenerle per me certe impressioni, ma i giudizi no, quelli non li ho esposti..non mi sentirei di giudicare nessuno.
RispondiElimina@anonimo :) ok. poi un giorno mi parli della differenza tra il tuo dio e paperoga. ed io magari ti dico come secondo me quello che chiamiamo realta' e' una produzione collettiva. ma magari, appunto, un'altra volta.
RispondiEliminache orrore, leggere qui ora tutto questo!
RispondiElimina@anonimo ora e qui...? :)
RispondiEliminaora e qui.
RispondiElimina@anonimo LMA se ne compiace.
RispondiElimina@anonimo che so chi sei, vai ad insultare quell'asino scemo di tua madre :)
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