(Foto di L. B.)
"i soldati romani vincevano grazie alle corazze"
(Uomini contro - F. Rosi, 1970)
se non sai cos'e' "Uomini contro" GUARDA IL VIDEO A QUESTO LINK
Al momento di imbarcarsi sul mercantile che
l’avrebbe ricondotta in patria, l’India, si toccò la natica destra ancora
dolente, e poi più su la fronte, dove la pelle bollente promise un viaggio
d’inferno trasfigurato dalla febbre. Era, ne sapeva abbastanza di queste
cose, il risultato del metodo di reclutamento copiato alla bibbia e a dio in
persona. E chi siamo noi per declassarlo a semplice opinionista,
dio? sostenne un tenente. Quindi come Caino anche l’India si ritrovava
un segno indelebile nella carne, come se non fosse stato giudicato sufficiente
quello serio e di traverso che come un giavellotto le solcava il corpo
arruolato e abbattuto da tanta disgrazia. In attesa con lei, sul molo, l’India
ebbe modo di vedere un mischiume d’indigeni d’altri luoghi, tutti in fila a
culo all’aria, e tutti riconoscibili per quel portamento spezzato. E poi
ovviamente per il numero marchiato a fuoco lì dove è più bianco. Chiaramente
nessuno di questi era in grado di sedersi, ancora, e piegati muovevano passi
incerti, come vecchi chinati dalla gobba. Il sole sbatteva i menti a terra, e
nessuno parlava. Fuorché un uomo disteso sul fianco, a uncino, le cui ossa chi
più chi meno, ognuno calpestava. Quell’uomo aveva la barba bianca e un occhio
guercio, nessun bisogno d’altro che di acqua e aria con cui scrivere un
promemoria. Tornava da una vecchia campagna dimenticata, durata dieci anni, e
più niente di interessante vedeva nel mondo da suggerirgli di alzarsi. Aveva
addirittura abbandonato le scarpe ai lati dello zaino, incurante. Benché
l’esperienza avrebbe dovuto insegnargli quanto conta la calzatura in trincea, o
nei luoghi meno preparati a ospitare gli umani. Aveva cominciato a strillare
qualcosa come spostati o non mi schiacciare. E
poi altre cose come passami la zappa che il forcone l’ho già.
Aveva iniziato a tossire, in preda a qualche tisi. E infine aveva rotto gli
indugi e aveva preso a ridere e inveire. Così dalla bocca canuta si sentirono
uscire certi improperi prelibati, che segnalavano in quell’uomo un gran
viaggiatore, un essere persino raffinato. Attento, questo è sicuro, agli usi e
ai costumi che aveva incontrato nel viaggio. E magari quella sfortuna di essere
sopravvissuto, qualcuno poté in alcuni frangenti scambiarla addirittura per
coraggio. Benché non si seppe mai cosa aveva messo al primo posto della
lista sotto la voce maledizioni. E per la verità neanche al
secondo, e neanche al terzo e così via dato che troppo era malandato per non
bofonchiare in elenco voci nulla affatto chiare. Di sicuro quelli che
pronunciava erano nomi. Forse di persone forse di bandiere, di pensieri o di
colori. E presto il suo mormorio fu soffocato dal Generale incaricato, che
montato il palco, invitò gli astanti a essere fieri di partecipare al futuro
dimenticando il passato e rinunciando al presente, il quale tanto ormai era
piegato e stanco.
I sogni dell'India cominciano ad affascinarmi assaje ;)
RispondiElimina@Sabrina Ancarola questo blog ne sara' pieno. di sogni dell'india e di sogni dell'india riferiti da terzi coniugati al passato.
RispondiEliminaL'unico appunto che ti faccio è quello del layout, io già porto due paia di occhiali, un paio fissi e uno da lettura, nonostante gli accorgimenti il tuo bianco sullo sfondo nero ecco..me sta accecanno de brutto fijo mio!
RispondiElimina@Sabrina Ancarola da talpa occhialuta a talpa senza occhiali.. ti capisco. ma senza sfondo nero non mi sento a casa...
RispondiEliminaInsisto, anche io all'inizio avevo un layout del genere ma il fastidio alla vista rischia di far godere meno della tua scrittura, secondo me si può trovare un buon compromesso ;)
RispondiElimina...suggerisci il compromesso.... :) (ripeto, la mia comprensione a tutti i ciecati del mondo nel cui numero m'annovero)
RispondiEliminasfondo nero e i post sul bianco con scritta nera, l'unica cosa è provare provare provare provare provare (cit. Non ci resta che piangere)
RispondiEliminaok, faro' come i BEATLESS, anche se non sono americani.
RispondiEliminae cosi' come va?
RispondiEliminaSai io ho l'album bianco originale (mi sparo le pose ;)) Non so prova con le varie combinazioni già in voga qua, ho senti un Nerds e se lo trovi presentamelo, li adoro!
RispondiEliminadai adesso grigio su nero con carattere piu' grande si legge meglio..... per il momento non ce la fo ad andare oltre.. :) un nerd in che senso? ci sono tutti i compagni di uni di mio cugino fisico se vuoi...
RispondiEliminaIl nerd potrebbe aiutarmi nel mio progetto della macchinetta del caffè telecomandata, una volta realizzato il brevetto potremmo vivere felici con il ricavato♥
RispondiElimina(ottimo compromesso mon cher;))
conosco un nerd di quelli che stava in fissa col teletrasporto. magari non servirebbe nemmeno ricavare niente se vi dice bene... (merci ma chere)
RispondiEliminane possiamo parlare ;)
RispondiEliminaBella l'india...
RispondiEliminaindugio, indugio sempre!
@sabrina ancarola si ne possiamo parlare, ma tra il dire e il fare, c'e' in mezzo il mare... :)
RispondiElimina@Marta l'india sogna sempre la guerra. e' un personaggio fisso con attivita' fissa di questo blog.
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