venerdì 9 settembre 2011

Secondo sogno dell’india – Forconi da guerra



(Foto di L.B.)


Accuratamente dispari scorrono i momenti di insofferenza e le passioni, stringono lo stomaco barricandosi  in gola mentre infartuato sul lido collassa il vento. Nel sogno sta, su di una spiaggia sconosciuta e straniera, l'India, come al bordo di un letto desolato. Si informa sul destino degli antenati, sulla loro discendenza, ma è troppo distratta e la progenie le rotola via come un barattolo di alghe giapponesi. Generazioni atomiche si susseguono in questo progetto a medio e lungo termine... le specie si evolveranno da una base di sterminio, le dice il Mago. Ha un grosso camice bianco, a memoria del fatto che è un grande dottore, uno studioso, un ricercatore. Il suo cervello acceso a corrente continua s'infiamma, è una pila. Attiva strisce di grano bruciato nei campi, tinge occhiaie nere ai cerchi dipinti, come baffi. Si toglie gli occhiali e li porge alla donna dubbiosa. Attraverso le lenti spesse e la montatura scura come il carbone che resta delle foreste, fumante, lei guarda al destino dei giorni e all'interesse coinciso, preciso: sopravviverà chi saprà respirare da radioattivo. Tutto il resto è assente nel futuro che vede chiaro con la mente e il Mago l'informa del paese suo lontano. Una guerra l'attraversa, e all'India pare impossibile anche solo immaginarlo. Prova a pensare al sonno tranquillo che dormivano i suoi concittadini, nel giorno della partenza. E nel viaggio ancora ci pensava, perché andare via era per lei motivo di condanna. Condanna del modo che ha di percepire le cose, di ragionare. Non che si augurasse l'apocalisse, o un conflitto mondiale. E' solo che sbagliare così di netto, vedere draghi e sciagura dove gli altri vedono un bell'orto col contadino che ti cuoce la verdura, che te la mastica, che te la digerisce persino, o trovare invivibile un posto che corre verso la fine, al contrario di chi nasce con te e poi assegna una stanza buia ai tuoi pensieri, è come scoprire di essere un orso, o che il Vesuvio è un vulcano. E non ne avevi saputo niente fino a ieri. E ancora più è sorpresa adesso che la profezia s'è avverata, e che chi dormiva sicuro lo faceva in una sua illusione, che come tutte le illusioni risulta essere in finale del tutto immotivata. Alle spalle del Mago, mentre lei pensa a questo teatro, sono giunti due carabinieri e un ispettore non meglio identificato. Informano l'India che deve tornare lì dove chiama casa un lato buio del suo mondo, che il fronte la reclama. Le mettono in mano una fionda di legno d'ulivo, le insegnano l'ennesimo canto di guerra, l'ennesimo inno. Le dicono che lì sul posto troverà anche bastoni e sassi e pezzi di cemento e resti del rancio. E se non dovesse bastarle... che i forconi stanno a 15 euro al centro commerciale, in offerta lancio.

11 commenti:

  1. collezioni ninfette ora? brutto post questo

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  2. @anonimo brutto ne' piu' ne' meno degli altri, per quanto mi riguarda. per il resto arruolo folletti, cerberi, atlanti e sansoni. verranno buoni per i prossimi sogni dell'india.

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  3. sopravvivera' chi sapra' respirare da radioattivo...tragica consapevolezza...

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  4. Visionario, ma non troppo, gli universi corrono paralleli ;)

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  5. @luisaluz e magari anche quelli con 15 euro da investire in un forcone.... beh, non tutti quelli, ma forse qualcuno si... :))

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  6. @sabrina ancarola eh, i sogni sono cosi'. onirici ma legati stretti alla realta'. vado a comperare un forcone.

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  7. @luisaluz dovro' esercitarmi pero': a malapena riesco ad usare la forchetta, per il momento...

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  8. @luisaluz ci faremo insegnare da Lupo, lui si che e' un grande con la forchetta.... ;)

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  9. ahahahhahah...ottima idea.....ho una sua foto mitica....se vuoi te la mando...

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