martedì 21 giugno 2011

Sopra vette d'autistico splendore - Il fienile


@soleilinside ...io penso che noi siamo la distanza tra le immagini e il loro significato reale.


(fotografia di Francesca Anita Modotti)




Sopra vette d’autistico splendore calasti i tuoi assi estivi, i migliori: occhi lucidi dal desiderio di me, pochi centimetri di stoffa nera, il silenzioso verso a cui s'appendono viso e capelli, picche e cuori, e quadri come "divorami!" oppure "lasciati guardare!". E  l'odore di campo (oh si!), nascosti tra i fiori. Perché l'estate è grassa, te lo ricordi?

Era il tempo in cui colavo a picco sopra al mare e tu mi chiamavi dalla strada lontana,  tra le dune e i canneti, invischiata col vento di sabbia salata.
È quello il tempo che amo. Mi capisci? Nelle vene scorre ancora il suo veleno (…la conosci, la gioia…).

In più di me, tu, hai solo la distanza che ti separa da questi occhi giallo paglia, con la grandine d’aprile grossa a chicchi che paiono noci, mentre lampa
Mentre tuona e il mondo è tuo, quella distanza ti fa respirare. È la ferita tra te e il cielo sulla valle, dove le onde scure calano come le mie dita sulla tua carne, come oli densi e viscosi che si mangiano il mare…

Oltre la penna ti sporgi e sorridi. Coi palmi maneggi spuma di polline azzurro.
Navigando veloce tra fitti fiori alti, poi, corri volando appresso a un palloncino. Come fossi tu, e non io il bambino che gioca.
E di colpo sembra notte.
La grandine buca la terra davanti ai tuoi piedi. Ti percuote. Impiastriccia di rosso le tempie e i capelli.
Tra il fienile e il capanno scivoli tre volte. Due da sola e una in combutta col canale.
Abbandoni le scarpe nel fango, insieme ai lacci e alla sensazione d’avere nella pelle un marmo che fa male.

Quando il vento si placa di te non resta che l’ombra, una stampa nera su tessuto giallo. Neanche una tomba, e allora come faccio a dire che la primavera non e' un bel sogno gentile...?
Cavalcano le nuvole bianche sul cielo, adesso. Procedono. Assumono l'immagine del sogno che l’India racconta ridendo: lei che porta in salvo gli strumenti sotto il bombardamento.
Aspettiamo. Consci del meccanismo innescato. Trafitti. Mentre le nuvole mutano il cielo e gli sguardi sul campo. Con le lacrime intrise di sabbia o al contrario, che cambia?
Cadono le nuvole dal cielo quando è aprile. Almeno ogni tanto. 

24 commenti:

  1. *picche e cuori, e quadri come "divorami!"* ho letto tutto...e l'ho riletto ben due volte...fantastico pezzo. Parole le tue che non mi lasciano mai indifferente entrano dentro e girano. Emozione pura.

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  2. forse dovrei metterle in boccette, come gli oli essenziali : D

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  3. Cadono le nuvole ad aprile. Almeno ogni tanto.

    Bello.

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  4. quali sono i tuoi assi migliori, Rosy?

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  5. splendido questo post. i precedenti, -posso dirlo?- non mi avevano tanto entusiasmato. sapevano di morte. qui si sente un fieno diverso. sarà l'estate che entra ad averti contagiato? :)

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  6. un alone di morte, come dice Luisa...? : ) cmq sono piu' lunatico che stagionale.

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  7. complimenti, alpexex. Questo è il miglior post che abbia visto, da quando ho cominciato a seguirti...Ho passato 5 minuti concentratissimo e preso dal flusso di pensieri che hai gettato qui sopra. E li ho passati bene.

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  8. I miei assi migliori? Ho lo sguardo infantile e i capelli non pretenziosi. Ma l'abbronzatura non so se mi doni.

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  9. io mi sono emozionata,leggendoti.(ma tanto)e poi l'immagine è la voce del tuo post...e rifletto sulla tua risposta al mio commento.

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  10. @il cesco... il migliore di tre? il post gongola felice e trema in attesa del prossimo fratello.

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  11. @rosibetti rubino... i tuoi assi migliori quindi sono assi invernali. o di estati passate al chiuso. o a spalmarsi creme a protezione totale.

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  12. @soleilinside ...ci ho anche messo una piccola lezione di poker all'inizio ; )

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  13. ho notato :) in questo post ho ritrovato tante cose che sento vicine al mio modo di essere e alle mie parole,colori compresi,ed ho sorriso leggendo la battuta iniziale(come quando fuori piove)
    :)

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  14. scala minima batte scala massima ; )

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  15. non lo so che sono. il gioco d'azzardo mi si addice solo periodicamente. certo è che le protezioni non so dove siano.

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  16. @Rosibetti Rubino ...e non ti interessano o e' solo un fatto di opportunita'? perche' eventualmente uno diventa anche fabbro, mastro ferraio, impara, col tempo, a forgiarsi scudi e armature. (cosi', per parlare). ps mi e' venuta in mente la cancion del elegido di silvio rodriguez, conosci?

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  17. non mi interessano. Della serie: Non usate precauzioni, lasciatevi infettare. Conosci?
    Tanto c'è sempre qualcosa che le armature le corrode.

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  18. tipo cosi'? : )))

    "VOGLIO TUTTE LE TUE MALATTIE
    (...dovuta, in quanto proposta e poi auspicata, dimostrazione "batteriologica" per l'amica V. ....)
    Non so chi me la insegno'. Ma so che l'imparai.
    Oggi dentro di me, e' una frase che compare all'improvviso. Ma in verita' la riconosco: e' l'eco di un evento antico, di un momento. So che e' una dichiarazione ascoltata mentre facevo l'amore. So che qualcuno me la precipito' sugli occhi sciogliendomisi addosso. E sciogliendomi.
    Casi strani. Incroci predeterminati. Punti della strada su cui si aveva appuntamento.
    Gia' da altre vite.
    Da quale proviene quest'eco? A cosa conduce? E per quale via? E perche' ritorna adesso?
    Il cosa. Il come.
    Ed il perche'.

    Il cosa, il come ed il perche' rimbalzano dal basso ventre verso la gola a stringere l'esofago di rinculo.
    Una botta forte, il cuore batte. Tachicardico.
    Di chi e' quella voce...?
    Smarrimento.
    La frase no... la frase so di chi e': ormai e' mia. Son io l'autore, m'appartiene. L'ho conquistata. L'ho assimilata.
    E' cio' che imparai in quella vita, che ora getta l'eco come un ponte sulle voragini del tempo...
    Anche se dire cosa imparai,in fondo, non saprei... la passione forse...? la devozione...? l'amore....? o solo una frase...?
    non lo ricordo.
    Ma...
    Voglio tutte le tue malattie"

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  19. "Inocula il mio germe". Così, per rimanere in tema. Io ho fatto mie un sacco di frasi, smentite, poi riaffermate per poi riessere smentite. Per, infine, tornare a plasmarmici sopra.
    Che prezzo hanno le parole se esistono le negazioni. Che prezzo hanno le parole se esiste un intero dizionario di sinonimi e contrari.

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  20. trovo difficile inserirmi dopo gli ultimi commenti... belli quanto il post originario... Posso dire qualche banalità e subirne la noia, dico che la prima lettura è stata sorprendente: sono in festa per l'arrivo dell'estate, credevo di non avere rimpianti ed invece sono stata colpita da un sentimento di nostalgia, struggente, per la primavera... un'emozione del tutto inaspettata. Non esiste festa senza sorprese? E poi... esiste uno schermo totale? lo cerchiamo e ce lo spalmiamo e rispalmiamo addosso, senza riserve, mentre continuiamo a sperare di avere la pelle stracotta dal sole, quando è buio.

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  21. lo ricordo anch'io, il momento in cui con lui ci scambiammo le malattie, dicemmo che le volevamo, e la sera avevamo la pelle del tutto bruciata ed eravamo felicissimi. Ora entrambi siamo altrove ed ognuno ha la sua crema di protezione.

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  22. @annali mi raccomando... i rimpianti nascosti dove c'e' poca luce.

    @sorella si, ma mi stai parlando del contagio adesso. a quanto tempo dall'accaduto? e essersi resi asettici in seguito non fa che aumentare il valore dei germi patogeni andati.

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  23. ammalarsi è un rituale al peyote .. se ne esce diversi, nei casi migliori si è pronti per l'ayahuasca :)
    (eri)

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  24. l'ho detto che dovevamo andare con Belli Capelli...

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