(Foto di Francesca Anita Modotti)
"[...] sono solo 10 anni piu' vecchio"
(Centro Sociale Trakkignani)
"[...] sono solo 10 anni piu' vecchio"
(Centro Sociale Trakkignani)
Mentre si
preparava la marcia su Roma, qualcuno pensò bene di consultare dei musicisti
diplomati al conservatorio, in modo tale da avere come supporto, almeno
teorico, gente che sapesse se non altro dove sta di casa Mozart. Sfortuna volle
che Mozart all'epoca fosse già uscito da un pezzo, per andare a morire, e che
adesso risiedesse in una non meglio specificata località probabilmente in
condominio con altri osannati spettri. Inoltre risultò, da breve indagine
storica, che anche la marcia su Roma qualcuno l'avesse già organizzata in
passato. E proprio a voler essere severi nel giudizio, ma giusto per quel po'
che se ne può avere, di giudizio, non dovremmo oggi evitare, raccontando, di
sottolineare altri fatti incresciosi, altre coincidenze se non proprio
rilevanti almeno curiose, assonanti. Come ad esempio il fatto che degli
anarchici parteciparono anche ai primi fasci di combattimento. Che sì, è vero,
quelli non furono la marcia su Roma. Ma del resto nel nome dell'evento, da come
l'ho citato, già s'evince che se c'è scritto un "primi" non potevano
essere, quei fasci, i secondi, né i terzi, né gli ultimi. Né appunto quelli
della famosa marcia. E mentre si preparava questa lunga e nuova passeggiata
sotto il sole della capitale, annualmente al Federale accolite di camerati neri
si riunivano a festeggiare quell’antico anniversario, a ogni scadenza, come
secchi annoiati dal riso alla gola che applaudono in balera Gigione e Loris
Donatello. Comunque, in vista della marcia a cui avremmo partecipato perché la
mania di presenzialismo l'ereditammo da un pavloviano condizionamento
scolastico, ci rivolgemmo tutti grandi sorrisi, dichiarandoci la reciproca
assenza di stima. In particolare mi parve fenomenale come gente che si metteva
la bandiera rossa e nera addosso si dichiarasse alfine persino socialista, si
offendesse a essere definita milanista, ma poi in finale altro non fosse che
questo. Grotteschi mandrilli da pesce sega infatti giravano in tondo nella
vasca, proprio mentre noi andavamo a sta' marcia. Un manipolo di qualche cosa
avrebbe campeggiato in parlamento, forse proprio come gli aquilani dopo il
terribile terremoto fecero nelle tendopoli. O più verosimilmente come
Gioacchino il frikkettone, un pantalone stracciato imbottito di soldi e due
mani a pennello, aveva fatto allo svincolo di Arezzo. Solo che sta volta era a
Roma. Ecco, sapete cosa c'è? Se il richiamo lo fa un pastore le pecore corrono.
Se invece le pecore corrono ad altro richiamo, sempre un pastore spunta. Uno un
pelino intelligente diceva infatti, anche se compagni miei, non vi starà
simpatico quel cervello, che gli strumenti esistono grazie alle relazioni tra
gli individui. Ebbene, fardelli miei, non resta che cambiare tipo di relazione,
e non stile di fischiata al raduno. Adesso mi direte che sono un maestro e
che chi mi credo di essere e che sto sul monte e tiro sassi.
Bene ragazzi, probabilmente un sollevamento sulle ginocchia, o un po' di
zucchero al cervello, renderebbero me meno solo in questa normalità che voi
chiamate supponenza, che altri chiamano intelligenza e che io chiamo sconforto.
Perché ok, datemi anche torto, ma quale convenienza c'è ad andare dove le
telecamere ci riprendono, un fine settimana? Partecipiamo ad un reality forse?
Stimo quasi di più chi è talmente ottuso da continuare a lavorare, guardate...
Vabbe’, dai Leave Me Alone, senza esagerare… Che poi va bene, se è
per ridere, eccoci qui. Tutti pronti. L'ironia non mi verrà a mancare nemmeno
quando lunedì vi richiameranno il dovere e l'ufficio nel quale vi toccherà
rientrare. Ancora a parlare di libertà, a fanfaronare di
scansare il giogo macinando dell’argilla. E intanto il tempo passa, e la
cancrena è l’unica cosa che v’assomiglia. Un cadavere col pannolone. Nessuna
proposta, nessuno spazio concesso, nessuna apertura, nessuna occasione. A
chi tocca nun se ngrugna vi dirò domani, muli e consumisti,
ipocriti, fasulli, scassati, e infatti non siete mai stati ingrugnati.
Al limite indignati. Con la mascella pronta a inventare bugie,
allucinazioni, manie di persecuzione, a declassare, a totalizzare il moto
inconsulto, l’onda che vi spaventa. A denunciare. Incapaci a campare. A
sperare. Esseri grotteschi, risibili, tristi. Mentre si preparava la
marcia su Roma qualche altro pensò di guastarvi la festa. Per mettere stesa al
sole e bene in vista la vostra impotenza.
E pensare che Mozart guardava alla bellezza delle cose, mica al loro costo. -Sucre-
RispondiElimina@Sucre si dice avesse le mani piu' bucate di quelle di Cristo...
RispondiEliminaAppunto! :-) (Scr)
RispondiElimina...già...proprio così...
RispondiEliminaSembra proprio che i reality vadano per la maggiore...
@luisaluz prodotti per pagnottoni semirincitrulliti.
RispondiElimina....sì...(bella definizione...!!! mi piace :-))))
RispondiEliminaOh Lord show me the way
RispondiElimina@sabrina ancarola non commettere delazione, non dissociarti, sii capace di fare qualcosa di diverso dal mantenere le guardie che poi ti cacciano dai posti dove vorresti stare, prova a sognare un minimo di felicita' per te, e poi il classico, non sostare sulle ginocchia, un po' di zucchero al cervello, un po' di fantasia, del coraggio. o evitare di venire a parlare con me, altrimenti poi la strada diventa una indicazione per nandare a....
RispondiEliminaio non evito di parlare con te anzi, però penso alla mia vita, alla vita di persone come me, che mandano i figli a scuola che lavorano, pagano le tasse, usano l'acqua calda, l'energia elettrica, vanno a fare la spesa, vivono in questa società. Mi sono sentita attaccata in questi giorni, per la mia militanza nei cacerolazos, da persone che mi hanno dato appellativi che andavano da fascista a stalinista, pecorona, berlusconiana, democristiana e quant'altro. Non una di queste persone mi ha indicato un modo diverso di protestare se non quello di farsi picchiare dai poliziotti. Perché dovrei farlo? Un poliziotto è un lavoratore come me, guadagna una miseria, in alcuni casi rischia la vita. Ci sono degli stronzi fra loro, come ce ne sono ovunque, ma fra loro ci sono anche le tante vittime della mafia, poliziotti saltati in aria con Falcone e Borsellino. Non me la sento di fare di tutta un erba un fascio. Mi fa rabbia che gli attacchi e tanta ignoranza mi sia stata vomitata addosso da coloro che frequentano i centri sociali e che si dichiarano anarchici, ripeto non da te. Ho chiesto loro come lo chiedo a te un punto di vista che non sia quello della violenza verso le cose e le persone. Azioni concrete che siano fattibili. Come ho scritto e continuo a dire da tanto tempo, non ho soluzioni, non so se il cacerolazos sia l'azione migliore che si possa fare, ma almeno riesco a farmi sentire, io sono una semplice persona, non ho la pretesa di sapere cosa guarirà il mondo, credo solo in un paio di cose fra cui la lotta pacifica e la legge di causa effetto.
RispondiElimina@sabrina ancarola beh io non ti ho dato della fascista :) e nemmeno altro se non sbaglio. al limite posso pensare (e lo penso) che la tua analisi sia risibile. ma per carita', se il limite e' "essere un lavoratore come un altro" sei esattamente un lavoratore come un altro. come uno sbirro :) l'hai detto tu. ed io non posso che concordare. dici... un modo di protestare? senza farsi menare dagli sbirri? ed io perche' dovrei farmi "menare" da un lavoratore come un altro? considerando che io manco conto sulla protesta, che e' la semplice manifestazione di una commedia per voi? una gita fuoriporta con termine alla domenica sera? cosa pensate di cambiare cosi? le divise agli antisommossa? (immagino che parecchi di quelli che ti hanno in malo modo apostrofato questo intendessero)... quindi da lavoratore come un altro evidentemente non pensi ad altro che a migliorare la situazione di non so chi, forse dei lavoratori? bon, in bocca al lupo. secondo la mia analisi qualsiasi cosa voi vogliate, ve la potete solo comperare. se vuoi una indicazione di futuro, ti posso solo dire che senza capire quello di cui stai parlando, non c'e' nulla che io possa dire e che tu possa capire. non e' un fatto di intelligenza, bada. e' un fatto di volonta'. non siamo pesci rossi nella vaschetta. siamo dotati di mezzi per decidere se la nostra fleicita' sta nel pane abbondante che ci buttano da mangiare, o nel mare. e adesso, se proprio vuoi, si... la vostra posizione attuale e' neoliberista, di confusione ed impotenza. falcone e borsellino, sara' una roba relativa, ma erano decisamente dei fasci (o anche stalinisti, poi un giorno uno mi spieghera' una differenza che non sia di semplice sviluppo geografico tra le due cose). in quanto alla mafia.... :) lo Stato (lettera maiuscola per capirci) e' la mafia vincente. ma non QUESTO stato. lo stato come entita', strutturalmente non puo' non sa e non vuole essere altro. questo e' quello che io vedo. e ripeto, se vuoi parlare con me, o mi dici qualcosa che vedi anche tu (tu, non la televisione, i giornali, le opinioni costruite dalla paura) o semplicemente mi annoio... in quanto alle "vittime" di stato, di mafia, tra le guardie... non mi sento di poter dire altro che se uno sceglie di arruloarsi e andare a sparare agli afgani (per esempio) deve metterlo in conto che puo' diventare un eroe morto. e secondo me parecchi esaltati ci contano anche di diventare eroi. non e' la mia felicita'. ed e' anche di intralcio, per quanto mi riguarda, questa forma di pensiero... saludos
RispondiEliminaps le tasse che paghi a che servono? ad assicurarti la corrente elettrica forse? a mandare i bambini a scuola (per farlo decerebrare?) a cosa? a mantenere le guardie che poi te le fanno pagare? non so davvero di cosa stiamo parlando... voiu protestare perche' ti tolgono tutto? vuoi manifestare? lo stai facendo mi pare, no? con la massima efficacia possibile a questa forma di azione.
RispondiEliminaDovrei non mandare mia figlia a scuola, licenziarmi? Non riesco a capire. Ripeto non è da te che sono partite le offese, abbiamo modi di vivere e pensare diversi, culturalmente diversi. Io faccio parte integrante della società che tu aborri però non riesco veramente a capire come ci si possa sganciare da questa, perché mangiare si mangia, vestire ci si veste e abbiamo almeno bisogno delle cose elementari per la nostra sussistenza. Sono stupida? Sicuramente, ho tanto da imparare e di sicuro (e permetti su questo mi offendo) non l'ho mai fatto e continuerò a non farlo dalla televisione.
RispondiEliminaIn Giappone le patate si mettono in un calderone , si girano con un bastone e così, strusciandosi fra loro, si puliscono. Credo che questo metodo possa funzionare anche fra gli umani, certo un po' di umiltà non guasterebbe. Con rispetto, Sab.
@sabrina ancarola ciccia, le patate non si mettono da sole nel calderone nemmeno in Giappone, non si agitano da sole, non gliene frega niente di pulirsi e soprattutto alla fine, chi le sottopone al trattamento, se le mangia. in ogni caso strusciamoci pure, tra di noi, senza buttarci nel calderone e darne mandato al cuoco. la televisione ti piglia alle spalle cara. si assimila e rientra dalla finestra. con tutta l'umilta', non sono immune a queste demenze. chiudo la finestra.
RispondiEliminaps questo sistema economico e culturale non deve andarti male per forza. uno puo' anche dirlo che ci vive tranquillamente e che gli basterebbero un paio di migliorie per non avere manco piu' da lamentarsi. ammesso che lamentarsi non sia un riflesso condizionato, o un fatto culturale.
RispondiElimina[accetta il mio modo di commentare...]
RispondiEliminaLa tua teoria su dove finiscono e dove si conservano nozioni e quant'altro mi piace...e chissà, forse è corretta...così facendo, se ci pensi, in ogni parte di poi potrebbe esserci qualcun altro...
ti bacio
@Marta [massi', commenta come ti pare, evviva l'originalita' :) ]
RispondiEliminainfatti mi sembra tutto in qualche strano modo familiare...
è sempre tutto familiare...forse perchè viviamo mille vile, forse perchè noi stessi siamo tante persone.
RispondiEliminasiamo ciò che mangiamo!
@Marta alcuni sono piu' che altro cio' che defecano :)))
RispondiEliminaperche' siamo da sempre e per sempre parte del tutto, suo specchio e al contempo suoi generatori. viviamo mille vite, e mille e' anche un numero piccolo. e in noi c'e' tutto. conflitti, o cio' che cosi' chiamiamo, compresi. qualche volta uno riesce ad estrapolarsi dal resto. quando e' cosi' capita anche di sorridere.
non ho dubbi sul fatto che molti siano ciò che defecano!
RispondiEliminal'importante è anche accettare tutto ciò che siamo, sena negare!
Siamo tutto, come niente, a volte siamo tutto e nulla allo stesso tempo!
estrapolarsi dal resto fa sorridere sì...è una consapevolezza!
"Er Quarto Stato" di Pelliccia da Volpedo.
RispondiEliminaPotrebbe essere quella che viene chiamata l'impotenza invece chiaro segno di raziocinio?!
RispondiElimina@priccina e perche' no? ma chi dice "volevo, non si sa bene cosa ma volevo, e non ho potuto" allora tirerebbe a fregare... :)
RispondiElimina@Lorenzo quarto? non ne bastava uno? :) ?